Domenichino, alias Domenico Zampieri

Domenico Zampieri, detto il Domenichino, bolognese di nascita e di formazione, mosse i primi passi artistici nell'Accademia dei Carracci, presso la quale riusci a maturare quel gusto classicheggiante che costitul il segno distintivo di tutta la sua carriera pittorica. Trasferitosi a Roma intorno al 1602, entrò nella cerchia di Annibale Carracci, con il quale collaborò al grandioso ciclo di affreschi della Galleria di Palazzo Farnese. La sua pittura prese spunto dalla pacatezza delle atmosfere raffaellesche e tentò di ripristinare quell'ideale di bellezza classicheggiante che il gusto barocco stava invece decisamente soppiantando.
 Domenichino si ispira spesso a Raffaello e, come il grande pittore urbinate anche domenichino dipinge sereni volti dolcissimi. ma sua personale caratteristica è il gusto meticoloso per il particolare.
L'ideale del Domenichino, comunque, è e rimane quello classico, secondo il quale la bellezza non scaturisce mai dalla semplice riproduzione della realtà quotidiana, che pur non manca di essere indagata con grande attenzione, ma dal superamento di essa, raggiunto isolandone gli elementi migliori e ricomponendoli in una realtà artistica superiore e priva di difetti.