Il suicidio di Borromini, i suoi ultimi giorni descritti dal suo biografo Filippo Baldinucci e i disegni distrutti dal grande architetto prima di morire

Come è noto, Francesco Borromini, uno dei più grandi architetti di tutti i tempi,  archistar ombrosa del Seicento barocco, morì suicida, dopo una notte di disperazione e sofferenze, il 3 agosto 1667.

Così il biografo Filippo Baldinucci scrisse dei suoi ultimi giorni:
«Era egli stato solito di patir molto d'umore malinconico, o, come dicevano alcuni dei suoi medesimi, d'ipocondria, a cagione della quale infermità, congiunta alla continua speculazione nelle cose dell'arte sua, in processo di tempo egli si trovò si profondato e fisso in un continovo pensare, che fuggiva al possibile la conversazione degli uomini standosene solo in casa, in null'altro occupato, che nel continuo giro dei torbidi pensieri».

Non tutti sanno che, purtroppo, prima di suicidarsi, Borromini distrusse moltissimi dei suoi disegni. Una perdita incalcolabile per gli appassionati e, soprattutto, per gli storici dell'arte!
Meno male che di disegni Borromini ne produsse, durante la sua carriera, sempre moltissimi. E quindi, fortunatamente, molti ancora se ne conservano!

Il grande architetto ticinese ne era gelosissimo; ed è questo, probabilmente, il motivo principale per cui li distrusse. Egli, in effetti, li amava a tal punto da definirli "propri figlioli"!