La natura di Monterano

I pittoreschi ruderi di Monterano si ergono su un pianoro tufaceo, esteso per circa 9 ettari, delimitato dalla Valle del Fiume Mignone e del suo affluente Bicione. (L'area sommitale occupa uno spazio di 5,3 ettari).

Il territorio è caratterizzato dall’incisione in valli profonde di numerosi corsi d'acqua, solfatare e da sorgenti di acqua termale (tra cui le rinomate Terme di Stigliano, a circa 3 km). C’è anche una caratteristica cascata, quella della Diosilla. Tutto coronato da boschi di salici, pioppi e ontani, oltre a pascoli. La flora è un’attrazione notevole: c’è una magnifica concentrazione di fioriture di orchidee: la riserva naturale ne ospita oltre 30 specie, alcune delle quali rare, più numerosi ibridi naturali.

Questa meraviglia fa parte della Riserva Naturale Regionale Monterano. Nelle molte acque di questo luogo incontaminato vivono molte specie di invertebrati e possiamo altresì trovare il Martin Pescatore, la biscia d'acqua, rane verdi e rane rosse, la testuggine di palude. Importante soprattutto la presenza della salamandra dagli occhiali, specie molto rara. Nei territori vivono molti gatti selvatici, tassi, puzzole, nutrie, lepri, istrici, moscardini e scoiattoli. Volano alcuni nibbi reali (che ha in Italia sono pochissimi: si stima una popolazione di sole 130-150 coppie!), i bianconi, il gheppi, le poiane, i picchi verdi. I vecchi ruderi di Monterano ospitano il Barbagianni, la civetta e l’allocco.

Il paesaggio vegetale della Riserva Naturale è assai ricco e variato, grazie agli effetti del particolarissimo clima locale. L’afflusso continuo di umidità dal mare abbassa i limiti altimetrici della vegetazione (si trovano a quote più basse piante che dovrebbero stare in zone collinari più elevate o addirittura montane, come il faggio).

E poi c’è anche la presenza di singoli, limitati micro-climi, ambienti quali le forre, sul fondo delle quali, anche nelle estati più secche, troviamo aria fresca e un certo tasso di umidità grazie alla ricchezza di acqua, alla bassa insolazione e alla protezione dai venti.

Per tutti questi motivi la Riserva naturale ospita, a stretto contatto, specie di ambiente appenninico quali il faggio e specie di ambito strettamente mediterraneo, come il leccio; specie di areale balcanico come il bagolaro e specie “africane”, come la tamerice.