La Sedia Stercoraria dei Papi

La mitica sedia stercoraria! Mitica! Magnifica! Eppure, quanti fraintendimenti ha potuto causare!! E' veramente incredibile come una sedia abbia potuto generare storie così fantasiose e anche "pesanti". Anche se, in effetti, è ben comprensibile come siano potute nascere! Oltretutto, la più comune si associa ad un altro "falso mito" veramente duro a morire: il mito della papessa Giovanna! (segui questo link per la sua storia).

Di questa sedia, veramente particolare, esistono varie "copie", varie "versioni": ad esempio, la troviamo ai Musei Vaticani (nel "Gabinetto delle Maschere") e nell'Abbazia di Montecassino.

Si tratta di una sedia monumentale, di porfido rosso ossia del materiale più nobile e prezioso dell'antichità le cui cave esistevano solo in Egitto. Infatti, nella Roma imperiale solo l'imperatore ed i membri della sua famiglia potevano possedere oggetti (e, soprattutto, sarcofagi) di porfido!

Questa sedia-trono, però, è caratterizzata dalla presenza di uno stranissimo ed evidente "vuoto", un buco, proprio all'altezza della seduta! Ed ecco che nacque la 'leggenda' del "test" di maschilità! Molti hanno creduto che tale buco esistesse per testare che il neoeletto papa fosse...effettivamente maschio! Quel buco, insomma, sarebbe servito per permettere ad una mano di "tastare con mano"! "Testiculos qui non habet Papa esse non posset"

E, a questo punto, il collegamento con la papessa Giovanna è abbastanza evidente: per chi non conoscesse tale storia, narra la leggenda che una donna travestita da uomo fosse riuscita a fare carriera nella Chiesa, diventando prima cardinale e poi addirittura Papa. Purtroppo, però, un giorno capitò che partorì un bambino… e proprio nel mezzo di una grande processione pubblica e proprio nel centro di Roma! Grande fu lo scandalo. Ed ecco, quindi, che si decise di istituire questa usanza, per controllare bene ed evitare il ripetersi di una situazione così imbarazzante! Bene, lo abbiamo già detto: in questa storia non c'è assolutamente niente di vero!

Ed allora come spiegare la presenza di quel buco, apparentemente 'inspiegabile' o, forse, che potrebbe davvero far pensare istintivamente a quel che abbiamo detto riguardo il "controllo"?!?

Lo spieghiamo subito: era un 'buco' simbolico! Ed era un simbolo potente nell’ambito del rituale di incoronazione di un nuovo papa. Rituale che fu soppresso nel 1513 da papa Leone X.

Fino a quella data, il papa neoeletto, alla fine dei riti svolti nella Basilica Vaticana, doveva recarsi nella basilica di San Giovanni in Laterano (la cattedrale di Roma) per essere incoronato e ricevere le insegne del potere papale: le chiavi della Basilica, dei Palazzi Lateranensi e la ferula papale.

Dentro la Basilica vi era una sedia bianca e altre due di porfido si trovavano nel portico della Scala Santa, una di esse era forata al centro e proprio per questo denominata “stercoraria”.Il nuovo pontefice, dunque, sedeva prima su quella di marmo bianco - posta all’interno della basilica - poi sulle altre due collocate nel portico.

“Nel portico della scala Santa vi sono due sedie di porfido che si chiamano le sedie stercorarie, le quali furono fatte a effetto, che quando era eletto il nuovo pontefice vi si assidesse acciò considerasse che era huomo come gli altri e sottoposto a tutte le humane necessità, con tutto ch’egli fosse a quel sublime grado alzato”.

Il neo papa prima si sedeva sul trono della Basilica, poi sospeso per le braccia e le gambe, veniva spostato sulla sedia stercoraria: e tale azione simboleggiava l’elevazione ad opera di Dio dell’uomo al di sopra del popolo. A questo punto il neo eletto papa si metteva nella posizione di una donna partoriente a personificare la funzione generatrice della chiesa. Ed, in più, il buco nella sedia doveva ricordargli di essere, oltre che al di sopra del popolo…pur sempre ancora un uomo anche lui! Cosa che, oltretutto, era ricordata dal versetto del salmo 112 che i cantori intonavano durante la cerimonia: Suscitat de paupere egenum, et de stercore erigit pauperum (perché il papa si mantenesse umile nel ricordare la sua esaltazione dall’umile suo stato alla nuova dignità).

Come scrisse già il Platina, grandissimo ed erudito intellettuale del Quattrocento: «questa sedia è stata così predisposta affinché colui che è investito da un sì grande potere sappia che egli non è Dio, ma un uomo e pertanto è sottomesso alle necessità della natura».

Le sedie stercorarie furono portate al Vaticano nel Gabinetto delle Maschere sotto Pio VI nel 1796. Non tutti sanno che furono poi “rubate” dai francesi nel 1796 e che poi, dopo il congresso di Vienna (1815), solo una tornò in Vaticano. L'altra è dunque quella di Montecassino?

Nota finale: sembra che le sedie provenissero dalle terme di Caracalla: servivano per sedervisi dopo il lungo bagno al fine di “far scolare” l’acqua.