Parco Regionale dell'Appia Antica

Ninfeo di Egeria

Il 15 ottobre 1615 un popolano scoprì per caso l'acqua "Santa", una sorgente di acqua nella zona fuori Porta San Sebastiano, alla Caffarella.

All'inizio di colore rosso, quindi limpidissima, l'acqua diventa subito molto popolare grazie alle guarigioni, considerate per quei tempi miracolose. Sperimentandone gli effetti in prima persona, molti medici e studiosi iniziarono a descriverne le qualità benefiche e le proprietà curative nei loro libri e trattati scientifici.

La fama di quest'acqua era talmente alta che venne soprannominata "Santa". E papa Alessandro VII, guarito dalla calcolosi bevendo ogni giorno dalla fonte, decise addirittura di porre una stele, oggi purtroppo scomparsa, per ricordarne le qualità terapeutiche.

 Comunque, la fonte era già nota agli antichi romani per le sue proprietà curative, viene infatti citata nelle opere di Tito Livio e di Ovidio in quanto considerata già da allora "santa e miracolosa". In particolare divenne celebre per guarire le malattie dello stomaco durante il regno di Tiberio. Era legata al culto della ninfa Egeria. Infatti, il moderno società che imbottiglia l'acqua si chiama proprio Egeria, acqua Santa di Roma!