Via di San Giovanni in Laterano

Magari non ci si fa caso ma questa è una 'strada storica', che, tutto sommato è rimasta alquanto 'appartata' ed 'incontaminata'. Una via non troppo larga, con edilizia uniforme, gradevole.

Anche se oggi non è così evidente - e può sicuramente sorprendere! - dovete sapere che fino alla metà dell'Ottocento la strada aveva edilizia sostanzialmente solo dal Colosseo fino all Basilica di S. Clemente. Il tratto successivo, quello tra S.Clemente e la Basilica di S. Giovanni in Laterano, era, invece sostanzialmente inedificato, con aspetto suburbano.

Questo era un tratto caratteristico di Roma: la città fino alla 'presa' italiana del 1870 aveva ampie aree inedificate all'interno delle Mura Aureliane e ciò era soprattutto il caso della zona del Laterano!

Questo ultimo tratto della via fu 'riempito' e fu il frutto di un mirato intervento commissionato da papa Pio IX che fece realizzare alcune case popolari.

La via esisteva già dal Medioevo e fu poi ampliata, regolarizzata e selciata nel 1588 da papa Sisto V, Da quel momento in poi fu detta anche "stradone" o "stradone di San Giovanni". A dirla tutta un progetto poi non realizzato prevedeva che questo stradone proseguisse attraverso il Foro Romano, arrivando addirittura fino al Vaticano, per 'monumentalizzare' e, di fatto sostituire la via Papalis. Non so se lo sapete ma, di fatto, questo papa (ed i suoi architetti, soprattutto Domenico Fontana) è di fatto l'inventore delle moderne 'strade dritte e panoramiche e d'impatto", con scenografici cannocchiali prospettici che tanto sarebbero diventate di moda nell'Ottocento. Il maggior esempio a Roma è la Via Sistina-Strada Felice che, attraversando le tre colline del Rione Monti, collega Trinità dei Monti con Santa Croce in Gerusalemme (oggi solo il tratto iniziale è ancora chiamato Via Sistina, poi assume le denominazoni di Via delle Quattro Fontane, via Depretis e altre. Altre vie celebri furono Via Panisperna, la Strada Pia (oggi Via XX Settembre e Via del Quirinale), Via Merulana; tutte contrassegnate da grandi obelischi egizi, eretti dall'architetto papale Domenico Fontana.

Per sottolineare la funzione di scenografici cannocchiali prospettici, unendo simbolicamente luoghi della città anche molto distanti tra loro, Sisto V fa erigere ben quattro grandiosi obelischi.

A noi sembra ovvio che gli obelischi stiano lì ma, in effetti, fu un'operazione molto complessa! E, soprattutto, pianificati ed armonizzati! Anche questa è un'innovazione storica di questo papa e architetto Domenico Fontana destinata a fare storia ed imitatori in futuro. Stanno in piazza San Pietro (1586) , in piazza dell’Esquilino (1587), in piazza San Giovanni in Laterano (1588) e in piazza del Popolo (1589).

Si caricano di significato urbanistico di straordinaria emergenza monumentale ma anche religioso: la croce collocata al di sopra di essi vuole ricordare il trionfo della Chiesa (e anche e soprattutto di quella della Controriforma!) sul paganesimo, di cui ovviamente gli obelischi sono uno dei simboli più classici. In effetti, molto spesso i miei turisti-clienti mi chiedono perché gli obelischi siano stati così valorizzati dai pontefici: beh, come abbiamo visto il motivo principale era quello e poi perché, ovviamente dei manufatti pazzeschi come quelli andavano assolutamente 'valorizzati'! Si trovò sicuramente il miglior modo di farlo! Non c'è davvero dubbio a riguardo! Geniale: riutilizzo monumentale e declinato e tradotto secondo il proprio comodo propagandistico e di trionfo-vittoria!

Nel caso di Via di San Giovanni in Laterano In seguito alle comodità apportatevi da Sisto V, la via si popolò e divenne sede di importanti edifici, chiese e ville.

Faceva parte della Via Papae Via Papalis, ossia la mitica strada che il papa percorreva per andare dal Laterano al Vaticano (clicca qui per approfondimento). Questo era l'ultimo tratto e in questo tratto terminale si chiamava via maior. Già solo questo basterebbe a renderla meritoria di una visita, per farsi un'idea o immaginarsi come sarebbe apparso lo spettacolo di un deflié papale sfarzoso. Ma ciò che rende davvero fantastica e valevole la visita è la inconsueta e stramba visione del Colosseo, un po' dall'alto e un po' in maniera sghemba...sicuramente inconsueta, diversa ed affascinante!

Invece, compiendo il percorso inverso, si ha grosso modo la stessa sensazione 'estraniante' ma questa volta con l'obelisco lateranense.