Berthel Thorvaldsen

Nome che già fa sentire le atmosfere nordiche...ma lui fu romano per la maggior parte della sua vita! Roma fu la sua casa...e non poteva essere diversamente dato che è uno dei maggiori scultori neoclassici!

Era nato nel 1770 ed era arrivato nell'Urbe già nel 1797, avendo vinto una borsa di studio. Nella Città Eterna l'artista rimase fino al 1837.

Talmente grande la sua fama e la sua bravura che fu nominato direttore dell'Accademia di San Luca. Qui fece restaurare i mitici marmi dei frontoni del Tempio di Athena Aphaia. Li aveva fatti trasportare nel 1815 Ludovico di Baviera con l'intenzione di collocarli poi nella celebre Gliptoteca di Monaco.

Thorvaldsen fu chiamato addirittura il Fidia del Nord e il moderno Prassitele. Le sue sculture rappresentano la bellezza ideale senza tempo. I suoi personaggi sono in una dimensione diversa dalla nostra; sono perfetti e 'diversi'. Rispetto a Canova, che dava respiro e 'vita vera' ai personaggi, quelli di Thorvaldsen sono come 'astratti' e divini. Gran parte di questo effetto è dovuto al fatto che Thorvaldsen scolpisce in maniera che le sue sculture abbiano generalmente un solo punto di vista frontale e che le sue sculture siano quasi 'bidimensionali' o che comunque che non si espandano nello spazio (al contrario di quelle di Canova).

Nessun artista come lui trasferisce nell'arte le 'direttive' di Winckelmann riguardo la "quieta grandezza", vista come peculiarità della scultura classica.

La sua bottega aveva un metodo di lavoro quasi industriale e agli allievi non era lasciata nessuna libertà inventiva.