Portico di Claudio e Strada Colonnata di Portus

Il Portico di Claudio è uno 'pezzi forti' di Porto. Luogo splendido ed emozionante ed importante dal puntio di vista architettonico.

Venne scoperto negli anni '30 del Novecento, durante un'importante campagna di scavo, diretto dall'archeologo Giuseppe Lugli. Proprio grazie a quegli scavi vennero alla luce le rovine di Porto, tra cui la strada colonnata ed il portico di Claudio.

A quel tempo l'area apparteneva alla Tenuta Torlonia. Ancora oggi, alcuni terreni limitrofi, dove sorgevano altre strutture del porto, appartengono a privati, eredi dui quel fondo Torlonia.

Proprio come era già avvenuto a Ostia, furono impiegati i binari della ferrovia Decauville per agevolare le operazioni di sterro: la terra veniva infatti buttata nei vagoncini che correvano sui binari e veniva allontanata velocemente.

Le colonne del Portico di Claudio sono realizzate con lo stile 'rustico', tipico di quel tempo. altri esempi celebri si notano a porta maggiore di Roma e in tutto l'acquedotto Claudio.

i rocchi delle colonne del Portico sono apparentemente a malapena sbozzati e le colonne sembrano, per l'appunto, non finite, né rifinite. E' un effetto voluto ed è tipico dell'età di Claudio. A ben vedere, sono tutte un po' diverse; anzi, ognuna è diversa dall'altra! (Esempio 'classico' di tale stie bugnato è l'acquedotto di Claudio e Porta Maggiore).

In realtà si tratta di una lavorazione estremamente accurata e non lasciata al caso, attraverso la quale l'imperatore voleva mostrare l'imponenza di un'architettura funzionale come doveva essere quella del grande porto di Roma imperiale.

Questa magnifica strada colonnata era, probabilmente, più lunga. Non sappiamo perché venne poi parzialmente demolita. Essa attraversava in direzione ovest-est la stecca dei magazzini Traianei parallela al Portico di Claudio.

Il lato nord del corridoio presenta una muratura in opera mista. Ossia in opera reticolata alternata a filari in laterizi. Si tratta evidentemente di una ristrutturazione successiva, datata all'età severiana (III sec d.C.).