Vicus Jugarius, Porticus Triumphalis e Porta Triumphalis

L'odierno Vico Jugario ricalca (anche se leggermente spostato a sinistra) il tracciato dell'antico Vicus Jugarius, che iniziava da qui dove anticamente si apriva la Porta Carmentalis delle antiche mura "serviane" del VI secolo a.C. e che conduceva al Foro Romano (i resti di questa porta sono stati identificati al centro dell'attuale via del Teatro di Marcello).

Il portico in peperino è di età tardo-repubblicana ed è stato identificato con il Porticus Triumphalis, che era percorso dai trionfatori che si dirigevano, appunto, verso il centro dell’Urbe. Il portico arrivava fino all'altezza del Portico d'Ottavia (ed infatti, se andrete sul sito, noterete altri resti del colonnato, anche se in travertino, in quella direzione).

La chiesa che si vede è, invece, San Nicola in Carcere che fu costruita sopra i resti di ben tre templi antichi allineati, sfruttandone fondamenta e colonnati. Sono i famosi templi del Foro Olitorio.

Tornando al discorso dei cortei trionfali c'è da dire che all'interno dell'odierna zona sacra di S. Omobono (proprio accanto al vicus Jugarius) sono stati rinvenuti alcuni resti riferibili alla Porta Triumphalis. A dire il vero, gli studiosi non sono tutti concordi riguardo la sua identificazione, dato che la sua posizione esatta non è stata ancora accertata del tutto. Si ritiene comunque che fosse stata aperta nelle mura serviane (ma in epoca successiva ad esse) e che venisse aperta solo in occasione dei trionfi. Ed era da qui che iniziavano i cortei trionfali effettuati all'interno delle più antiche mura cittadine.

Era un doppio arco quadrifronte e le fonti antiche lo descrivono decorato con due quadrighe tirate da elefanti! In effetti, ne abbiamo una rappresentazione, oltre che su una moneta di epoca domizianea, anche sull'Arco di Costantino!