Parco Regionale Urbano del Pineto

Uno dei parchi più incredibili di Roma! Ha tutto ciò che si può desiderare da un parco...o, meglio, è talmente grande e multiforme da avere un'area dedicata a qualsiasi attività (anche molto diversa) che si voglia intraprendere (e che si vorrebbe avere) in un parco: parco-gioco per i bambini, parco per gli adulti, aree gioco su prato, aree per giochi sportivi di gruppo, aree per il fitness, aree per ginnastica, aree per passeggiare lontani dal caos e dal rumore del traffico. Ma anche e soprattutto le aree boscose o a ridosso di esse dove si possono attraversare selve e campi totalmente selvaggi! Si possono scendere ripidi declivi, vere e proprie forre e ritrovarsi improvvisamente in luoghi selvaggi ed acquitrinosi!

Il parco è talmente grande ed esteso e multiforme, pianeggiante e collinare che spessisismo ci si dimentica di essere in città: sembra davvero che essa sia lontana anni luce! Tutto ciò regala emozioni indescrivibili!

Dicevamo dell'aspetto selvaggio del parco. In effetti, soprattutto nella zona delle forre ci si può ritrovare in improvvise selve oscure che potrebbero richiamare Dante ma che non spaventano, anzi emozionano solamente! Fanno venire una gran voglia di continuare ad esplorarle! E, proseguendo nell'esplorazione si può, effettivamente, scoprire di tutto!!! Forre, fossi che li hanno scavati, ponticelli improvvisati per scavalcare i fossi, improvvisi acquitrini! Canneti, canne altissime e vegetazione lussureggiante! Sembra di stare quasi in una foresta pluviale! Ma no, è quella alla romana! Che è sempre magnifica e vitale!

E poi, improvvisamente, ci si ritrova dall'altra parte di Roma....ci si era dimenticati che fosse Roma e ci si si ritrova in una sua parte alquanto sconociuta ai più...una sorta di città fantasma, quasi in stile far west...il mitico villaggio dei Fornaciari.

E, soprattutto, ciò che mi fa amare questo parco è la possibilità di ammirare il cupolone immerso nel verde più totale e udendo solo gli animali! Dandomi l'illusione (Roma è la città per eccellenza dell'illusione e del cinema, diceva Fellini!) di essere magari un pellegrino in viaggio e quasi arrivato sulla tomba di san Pietro e a Roma!

Uno dei luoghi più belli e suggestivi è quello in cui l'altipiano finisce ed iniziano gli strapiombi-forre verso la valle Aurelia (soprattutto quelli sulla cosiddetta Valle dell'Inferno, comunque vicino a via Montiglio). A dispetto del nome è bellissimo. Ci sono magnifici esemplari di querce da sughero (tipiche di Roma nord, un tempo erano anche molto più diffuse!) che, assieme ad altri alberi, vanno a formare questi bellissimi ed ameni boschetti sulle pendici delle ripide forre. Freschi d'estate e ubicati a ridosso della valle-altopiano dove ci sono i sentieri, permettono di godersi una sosta rinfrescante e talvolta offrono scorci panoramici sulla mini-valle sottostante e anche su Roma. Nei mesi più caldi è possibile passeggiare a ridosso di questi alberi ed è, pertanto, possibile camminare gradevolmente sotto la gradevole ombra, cullati dal canto degli uccelli. Per arrivarci facilmente bisogna partire dall'ingresso presso la chiesa parrocchiale di Gesù Divino Maestro e poi percorrere il sentiero che prosegue dritto e nello stesso asse rispetto al cancello tramite il quale siete acceduti. Presto arriverete in questa bellissima zona. Si fa un giro come nel circo massimo! Si arriva fino alla 'meta', l'estremità opposta e si torna poi indietro, arrivando non molto distante da dove si aveva iniziato.