Portus: Porti imperiali di Claudio e Traiano

Portus, cioé Porto. "IL porto", quello principale, quello di Roma. Ma si trattò, in realtà, del 'nuovo porto': l'antico porto di Ostia (che di fatto era un porto 'fluviale', nel senso che si trovava sulla sponda 'finale' del Tevere, appena prima della foce) si stava insabbiando sempre più. C'era inoltre anche il problema dell'approvigionamento granario di Roma, che veniva garantito soprattutto per via marittima. Ed il porto di Ostia non era grande abbastanza per una città come Roma, che diventava sempre più grande ed importante.

Ed ecco, pertanto, che l'imperatore Claudio ebbe l'idea di realizzare un nuovo porto, questa volta davvero 'marittimo'. Era il 42 d.C. Il porto prosperò subito. E venne a crearsi un nuovo polo portuale. Ed un nuovo centro abitato...che oggi è Fiumicino!

Si realizzò un vasto bacino di circa 150 ettari, in base ricavato nella terraferma (anche utilizzando una rada già esistente), in parte gettando due moli ricurvi in mare aperto. C'erano anche banchine di attracco. E si realizzò un grandissimo ed altissimo faro, a più piani, di dimensioni via via minori, ispirato al celebre faro di Alessandria d'Egitto.

Svetonio racconta che servì da fondaziome del faro nientemeno che la nave che l'imperatore Caligola aveva utilizzato per trasportare dall'Egitto a Roma l'obelisco Vaticano (quello che oggi si trova in piazza san Pietro): la nave fu colmata di calcestruzzo ed inabissata!

Molti specialisti ed esperti avevano sconsigliato la realizzazione del porto, temendo la forte esposizione del luogo alle correnti marine e soprattutto gli interri causati dal fiume. Ma Claudio volle il porto realizzato ugualmente e, per prevenire o quantomeno contenere l'insabbiamento e contemporaneamente facilitare il traffico fluviale ed anche per regolare le acque del Tevere (che a Roma causavano problematiche esondazioni), si 'aprì' la foce con più canali. L'unico che ancora oggi esiste è proprio...Fiumicino! Come detto, il nuovo porto fu realizzato anche e soprattutto per far giungere a roma grandi quantità di granaglie. La nuova struttura garantiva un agevole e sicuro trasbordo delle merci, dalle grandi navi onerarie adatte alla navigazione in mare aperto alle  più piccole barche fluviali (naves caudicariae), appositamente pensate e realizzate per risalire il Tevere fino a Roma. Esistevano anche chiatte mosse da buoi.

I lavori di realizzazione del nuovo porto dovettero essere conclusi nell'anno della morte di Claudio, ossia il 64 d.C. Lo deduciamo dal fatto che Nerone, l'imperatore successivo, fece coniare in quest'anno una moneta celebrativa.

Ma, come gli specialisti avevano previsto, il porto soffrì quasi subito di problemi di insabbiamento. Ed ecco che, tra 102 e 112 d.C., l'imperatore Traiano ordinò la realizzazione di un nuovo porto, finalmente sicuro e definitivo. Per garantire la massima sicurezza contro le tempeste anche più impetuose si realizzò un nuovo imponente colossale invaso: un nuovo bacino, ancora più interno alla terraferma. E lo si realizzò con una forma esagonale, con ogni lato lungo ben 358 metri! Pescaggio di 5 metri, sponde in muratura ed ormeggi in pietra. Questo nuovo porto traianeo, comunque, riutilizzò anche le precedenti banchine del porto di Claudio, che andarono a formare il bacino esterno del nuovo sistema portuale. Anche il vecchio faro continuò a funzionare.

Secondo molti studiosi solo nell'ambito di questo intervento vennero realizzati i canali; il canale di Fiumicino viene, infatti, spesso chiamato "Fossa Traianea". Si provvide, inoltre, a collegare il nuovo centro con Roma, tramite una nuova strada diretta, la via Portuense (che esiste, ovviamente, ancora oggi).

Ma l'intervento traianeo previde anche un nuovo piano urbanistico nel quale porto e abitato vennero ad integrarsi perfettamente. Si realizzarono impianti pubblici ed amministrativi, parti residenziali, disposti in modo funzionale alla distribuzione degli arsenali, delle darsene e dei magazzini.

Le costruzioni più importanti si concentrarono sul lato nord-ovest del bacino. Qui, ancora oggi, è possibile ammirare l'imponenza dei cd. Magazzini Severiani, grandi strutture di stoccaggio delle merci realizzate alla metà del II secolo d.C. Qui c'è anche il cd. Palazzo Imperiale, un sontuoso edificio di rappresentanza che ospitava viaggiatori di alto rango.

L'altro grande complesso di magazzini - i cd Magazzini Traianei - si sviluppavano, invece, intorno alla Darsena. Anche queste rovine sono imponenti ed interessanti.

Ben presto Portus verrà resa autonoma da Ostia ben presto supererà in importanza il vecchio porto (e città) di Ostia. Inoltre, Ostia di caratterizzerà sempre più come centro residenziale-balneare, mentre Portus sarà soprattutto commerciale.

Per alcuni secoli il centro fu ancora oggetto di cura da parte del potere centrale, interessato a mantenere in efficienza l’approvvigionamento della Capitale. Nel 314 d.C. divenne ufficialmente città con il nome di Portus Romae.

Portus ebbe mura e, con l'avvento del cristianesimo, divenne sede vescovile. Il centro era ancora vitale e popoloso nel VI secolo, quando Ostia era ormai decaduta da tempo. Portus decadrà solo quando Roma subirà il crollo demografico.tra Medioevo ed età moderna alla quasi totale colmatura del bacino portuale.

Porto è molto più che un 'corollario' o una visita in più dopo quella (pur fondamentale e più importante) di Ostia antica. Visitare Portus (i nuovi porti 'imperiali' di Claudio e Traiano) è fondamentale...e regala anche emozioni immense! Sotto alcuni punti di vista anche più intense che a Ostia!

Perché c'è il grande bacino esagonale, perché la natura è davvero sublime e l'atmosfera è fantastica! Qui la natura è davvero grandissima protagonista! Sì, qui archeologia e natura si equivalgono, hanno pari importanza e potere emozionante. Questa è una visita archeologica e naturalistica! Questo è un parco archeologico e naturalistico!

Ed è emozionante il contrasto tra archeologia classica ed aerei che volano proprio lassù, appena decollati dal prospiciente aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino!

Moltissime strutture devono essere ancora scavate. In realtà molteelo erano state ma poi sono state interrate nuovamente per conservare.

Si conservano emozionanti strutture magazzini. Sembra di sentire ancora gli operatori antichi romani al lavoro e urlare tra loro! 

Quelli nei pressi del palazzo imperiale sono i più suggestivi: gli archi e le stanze sono suggestive. E se si percorrono si giunge in un punto in cui due volte si può salire sulla sommità e godere di vista panoramica complessiva di questo complesso di magazzini e soprattutto sul bacino esagonale! Ed è stupendo sentire e vedere gli uccelli acquatici e la natura rigogliosa! È sublime! Questo è il paradiso terrestre!

Il casale Torlonia! Il paradiso terrestre! Immaginate come doveva essere nella ottocento!

I magazzini del tempo di Traiano con quell grande albero proprio nel mezzo! Incredibilmente suggestivo! Qui soprattutto ma anche altrove è affascinante e suggestivo l'ombra generata dai grandi ed altissimo alberi!

La basilica paleocristiana sta in zona appartata e vicino al cimitero ancora in uso. Affascinante!

E poi il favoloso portico di Claudio! Incredibilmente affascinante e con la via porticata che lo interseca a t! Bellissimo anche quello e poi il muro ondulato!

Il Portico di Claudio è uno 'pezzi forti' di Porto. Luogo splendido ed emozionante ed importante dal puntio di vista architettonico.

Venne scoperto negli anni '30 del Novecento, durante un'importante campagna di scavo, diretto dall'archeologo Giuseppe Lugli. Proprio grazie a quegli scavi vennero alla luce le rovine di Porto, tra cui la strada colonnata ed il portico di Claudio.

A quel tempo l'area apparteneva alla Tenuta Torlonia. Ancora oggi, alcuni terreni limitrofi, dove sorgevano altre strutture del porto, appartengono a privati, eredi dui quel fondo Torlonia.

Proprio come era già avvenuto a Ostia, furono impiegati i binari della ferrovia Decauville per agevolare le operazioni di sterro: la terra veniva infatti buttata nei vagoncini che correvano sui binari e veniva allontanata velocemente.

Le colonne del Portico di Claudio sono realizzate con lo stile 'rustico', tipico di quel tempo. altri esempi celebri si notano a porta maggiore di Roma e in tutto l'acquedotto Claudio.

i rocchi delle colonne del Portico sono apparentemente a malapena sbozzati e le colonne sembrano, per l'appunto, non finite, né rifinite. E' un effetto voluto ed è tipico dell'età di Claudio. A ben vedere, sono tutte un po' diverse; anzi, ognuna è diversa dall'altra! (Esempio 'classico' di tale stie bugnato è l'acquedotto di Claudio e Porta Maggiore).

In realtà si tratta di una lavorazione estremamente accurata e non lasciata al caso, attraverso la quale l'imperatore voleva mostrare l'imponenza di un'architettura funzionale come doveva essere quella del grande porto di Roma imperiale.

Questa magnifica strada colonnata era, probabilmente, più lunga. Non sappiamo perché venne poi parzialmente demolita. Essa attraversava in direzione ovest-est la stecca dei magazzini Traianei parallela al Portico di Claudio.

Il lato nord del corridoio presenta una muratura in opera mista. Ossia in opera reticolata alternata a filari in laterizi. Si tratta evidentemente di una ristrutturazione successiva, datata all'età severiana (III sec d.C.).

La darsena ed il canale che si. 'intuisce' solamente....al negativo! Le costruzioni che si intuiscono... perché ci sono collinette e sono sopraelevati e sotto alle collinette.

E’ un po’ strano pensarlo ma, proprio all’altezza del cancello di ingresso c’era l’antica linea di costa! Ed, infatti, appena entrati si vede un lungo muro: è la cosiddetta parte antemurale: la cinta muraria è di V sec. d.C., e fu costruita per proteggere il porto dalle invasioni barbariche.

Dietro sorgono immediatamente le strutture portuali, magazzini essenzialmente, che risalgono all’epoca di Traiano. Alcuni di questi magazzini si affacciavano sulla darsena. Oggi essa è riconoscibile in ‘negativo’: l’acqua è scomparsa ma si riesce ad intuire benissimo l’invaso!

Ma l’attrazione numero uno si chiama “Portico di Claudio” magnifico portico scandito da colonne in bugnato rustico, tipiche del tempo di questo imperatore (I sec d.C.). questa strada colonnata conduceva al canale che dal canale artificiale conduceva le navi al bacino esagonale.

Casale Torlonia, Basilica, Magazzini di Settimio Severo. Di questi magazzini si conserva, in parte, anche il secondo piano. Salendovi, si gode di magnifica vista sul bacino artificiale esagonale del tempo di Traiano.