Il contesto storico dei 'Secoli delle Torri' di Roma (secoli XI-XIII)

A Roma, nei “secoli delle torri” (ossia nei secoli XI-XIII) era spesso in atto una sorta di “guerra civile strisciante e permanente” tra le famiglie nobili: talvolta strisciante e sotterranea e poi magari violentemente in corso, per periodi molto variabili ed in frangenti imprevedibili –. Le famiglie nobili erano in competizione, anzi quasi sempre in vera e propria lotta per la supremazia, sia politica sia religiosa e ciò perché Roma era importante centro urbano e sede del papato e del collegio cardinalizio. Si voleva piazzare membri della propria famiglia nelle supreme cariche. Oltretutto/Peraltro, questa ‘guerra’ aveva connessioni con una parallela ed analoga ‘guerra fredda’, a livello locale ed internazionale. Mi riferisco alla lotta per la supremazia cittadina, a quella per collocare/piazzare membri della propria famiglia nel collegio cardinalizio e dunque anche poi al soglio papale, alla contrapposizione tra guelfi e ghibellini (a Roma ed in Italia), alla lotta per le investiture e dunque anche ai rapporti con l’imperatore germanico, teoricamente il vertice del potere (a Roma) insieme al Papa.

Per via di questa lotta e delle tensioni che si svilupparono (anzi, spesso esplosero vere e proprie guerre cittadine) emersero pertanto le torri! In effetti, le torri e le residenze fortificate sono un clamoroso ed appariscente dato visivo, emblema/segnale/simbolo di come andassero le cose a Roma nei secoli XI-XV: in un mondo urbano…ma comunque spesso regolato da logiche feudali più che il potere centrale, dominavano/prevalevano le famiglie nobiliari che si contendevano il potere e lo spazio urbano. Ed anziché essere il risultato di una comunione di intenti e di protezione di una comunità locale organizzata e fraternizzante la torre era, al contrario, il risultato ed il simbolo delle divisioni all’interno di una città, delle sue discordie e della necessità di molti cittadini preminenti di auto-tutelarsi. Incredibile ma vero ma tutto ciò avveniva nella città primaziale e santa di Roma! Quella che nel Medioevo si considerava il faro e la guida d’Europa/dell’Occidente.

Il papato, teoricamente avente il potere temporale (insieme all’Imperatore, eterno assente, dato che viveva in Germania), spesso non poteva esercitarlo davvero, non poteva garantire l’ordine e far rispettare le leggi; tantomeno/spesso nemmeno le prerogative statali, quali tassazione ed altri diritti di stato.

Inoltre, bisogna tenere a mente che, per molto tempo – grosso modo a partire dalla metà dell’VIII secolo e poi soprattutto nei secoli delle torri (X-XIII secolo ma anche dopo, ovviamente) – il Papa non era solo l’espressione di una comunità religiosa, l’entità suprema spirituale della religione cristiana-cattolica, ma deteneva anche il potere temporale! Si trattava dunque di una figura politica e statale, dotata di grandissimo potere. Questo potere poteva essere decisivo per le sorti non solo dello Stato ma anche per le sorti degli equilibri di potere tra le famiglie nobili romane.

E siccome in questo periodo i papi provengono generalmente dalle fila delle famiglie nobili (questo fenomeno inizia proprio nell’VIII-IX secolo e continuerà, anche se ‘attenuato’, fino all’inizio del Novecento) e sono dunque espressione di una famiglia, di un clan, di una consorteria che aveva raggiunto questo importante potere, generalmente il papa-nobile faceva di tutto per agevolare, supportare gli altri membri della propria famiglia, nonché quelli delle famiglie alleate. E nello stesso tempo generalmente metteva spesso in atto azioni che danneggiassero o comunque indebolissero le fazioni avversarie. Agiva per aiutare i suoi alleati a rafforzarsi e/o a consolidare il potere, a discapito dei rivali. Ma appena saliva al potere un papa di un’altra fazione, tutto poteva venire ribaltato o comunque rimesso in discussione. E dunque questo fenomeno spesso e volentieri accentuava la disgregazione del potere e il fomento dell’odio e delle lotte tra fazioni nobiliari. La famiglia del papa acquisiva generalmente immediatamente molto potere e anche dopo la morte del papa questo potere si sarebbe mantenuto anche se magari diminuito/indebolito dai pontefici successivi.

Come si può vedere, si creava un circolo vizioso e, come è noto, gli imperatori germanici ottoniani, nel X-XI secolo, provarono a cambiare le cose ma spesso anche loro non avevano vere alternative e spesso anche loro finivano per comportarsi in maniera analoga.

L’imperatore, che viveva in Germania ma che era formalmente il capo, garantiva l’ordine generalmente solo quando era fisicamente presente in città. Ma, come è noto, talvolta nemmeno in quei frangenti riusciva a farlo pienamente e – indovinate un po’? – persino in quei casi doveva appoggiarsi ad alcune famiglie nobili, ponendosi dunque in contrasto con altre!

Ecco quindi, per via di questa situazione, che la città venne a trovarsi come divisa dato che molta parte della cittadinanza era spesso legata ai nobili e dove tumulti e piccole guerre urbane erano frequenti. La città venne a trovarsi divisa ed ognuna di queste grandi famiglie nobiliari possedeva un territorio, all’interno del quale la torre – spesso all’interno di una sorta di cittadella fortificata – rappresentava il suo potere e il suo prestigio. Da questi complessi fortificati ci si poteva difendere in caso di attacchi di milizie private dei clan avversari o di tumulti cittadini spontanei o magari fomentati da famiglie rivali. E da questi ‘forti’ si poteva ovviamente anche partire per eventuali scorrerie in campo ‘nemico’.

Ecco dunque il quadro alquanto sconfortante di Roma in questi secoli. Non era poi molto diverso da ciò che capitava nel resto d’Italia ma, in effetti, si trattava di Roma! E, non a caso, molti cronachisti e intellettuali e viaggiatori dell’epoca non mancarono di descrivere con rammarico e costrizione questo stato di cose a Roma! La conflittualità a Roma era davvero tanta e c’era spesso una vera e propria guerra civile. Una guerra quasi permanente per il controllo del territorio urbano. E un po’ come nella Prima Guerra Mondiale, per via delle potenti fortificazioni e del potere delle famiglie, nessuna delle fazioni poté prevalere davvero e permanentemente sulle altre. Si rimase pertanto in stallo; le famiglie erano ad esempio Orsini, Colonna, Savelli, Annibaldi, Conti, Frangipane, Conti di Segni, Papareschi, Pierleoni, Astalli, ecc.

 

E non solo i cronachisti ed i forestieri erano interdetti e sconcertati e turbati; lo erano, ovviamente, anche e soprattutto i romani!

Come si può facilmente capire, molta parte della popolazione romana guardava le torri con riprovazione, timore, e, spesso, con astio. Perché ovviamente la logica della torre e la conflittualità perenne impediva una vita tranquilla per i comuni cittadini. È ovvio che un clima di guerra o instabilità non possa piacere ai cittadini, perché pregiudica una vita serena, il welfare e, soprattutto, la stabilità che è il presupposto fondamentale per il commercio i commerci! Oggi come ieri, la stabilità e la tranquillità e la pace sono fondamentali e propedeutici al commercio ed allo sviluppo.

Orbene, il periodo delle torri è anche quello della rinascita delle città in Italia ed in Europa. Ed è anche il periodo in cui nasce la borghesia, la classe media che è, ovviamente, uno dei traini-protagonisti principali di questa rinascita! Questa borghesia era caratterizzata/costituita soprattutto dai mercanti (non solo da artigiani che, dunque, in qualche modo talvolta potevano anche essere d’accordo coi loro ‘padroni’ nobili locali), una classe che prima di fatto non esisteva e che viene fortemente penalizzata dallo stato di tensione/guerra fomentata dai nobili. Le guerre tra fazioni nobiliari danneggiavano infatti le attività imprenditoriali dei borghesi e soprattutto dei mercanti.

Invece, questo stato di belligeranza e instabilità tra nobili non danneggiava troppo i diretti interessati, dato che i nobili romani avevano generalmente possedimenti fondiari e giurisdizione feudale su terreni e borghi fuori città e da lì traevano sostentamento, potere ed entrate finanziarie. Dunque lo stato di guerra o semplicemente di tensione perenne (sorta di ‘guerra fredda’) entro le mura non li danneggiava troppo/eccessivamente. Come è noto, questi conflitti-guerre avvennero un po’ ovunque in Italia (pensate alle lotte di potere tra le famiglie nobili – ed anche tra i mercanti ricchi – in tutti i liberi comuni italiani, ai Montecchi e ai Capuleti, a Romeo e Giulietta) ma a Roma i nobili sono particolarmente ‘invalidanti’ ed i danni da loro procurati decisamente sopra alla media rispetto al resto d’Italia. E, soprattutto, come abbiamo già detto, mentre negli altri comuni le famiglie preminenti (nobili e non) avevano affari mercantili, le famiglie romane prendevano il potere e la preminenza dai loro possedimenti extraurbani ed erano interessati ben poco ai commerci (al contrario di molti nobili/cittadini preminenti del resto d’Italia). Ecco perché ci saranno talvolta delle rivolte contro i nobili, contro tale stato di cose e gli attacchi ed i danneggiamenti o le distruzioni delle torri!

In effetti, il popolo (ma sarebbe più corretto dire l’alta borghesia e quella imprenditoriale), nei rari e brevi periodi di supremazia sui nobili (parliamo dunque sostanzialmente dei secoli XII-XIV) – in cui riuscivano ad arginare il loro potere e talvolta anche a governare – riuscì ad abbattere molte torri. Ma, generalmente, quasi mai si riusciva a distruggerle del tutto: si trattava quasi sempre di danneggiamenti parziali. Ecco dunque che le torri sopravvivevano sempre. Anche perché spesso il potere rimaneva per poco tempo in mano al popolo; ed anche perché i nobili riuscivano spesso ad influenzare il popolo anche in quei frangenti (sobillavano e tentavano di condizionarli anche in quei periodi). Ovviamente molti cittadini erano legati ai nobili da legami quasi feudali o semplicemente vivevano nello stesso quartiere.

Alcuni nobili sono in lotta per il potere anche all’interno del Comune, nato nel 1143. E quello è un potere temporale alternativo e in concorrenza diretta con quello del papato.

Comunque è importante sottolineare come fossero spesso anche i nobili che avevano sconfitto momentaneamente una famiglia rivale a scapitozzare o danneggiare quelle dei vinti. Anche loro, comunque, generalmente non potevano eliminarle completamente! E nemmeno il tempo ed i secoli di incuria ed abbandono successivi al Medioevo hanno potuto spazzare definitivamente queste torri e queste fortificazioni che ancora oggi ci impressionano!

Ma come era situazione a Roma prima dell’XI secolo?

A dirla tutta, non è veramente/pienamente noto come fossero e dove sorgessero le abitazioni delle preminenti famiglie romane. E non è nemmeno sicuro che si trovassero in centro, è possibile che sorgessero in periferia dove era possibile costruire complessi più grandi, così che potessero anche ospitare meglio la consorteria, le milizie, i gregari ed i sostenitori. Ma anche per avere a disposizione ampi terreni limitrofi da coltivare e meglio difendibili con fortificazioni.

Comunque, sembra che un quartiere abitato dai nobili – formatosi non oltre l’VIII secolo – sorgesse nella zona compresa tra Campidoglio, piazza Santi Apostoli e Fori Imperiali.

La nobiltà medievale romana, che potremmo definire anche la “nuova nobiltà romana” nasce nel VI-VII secolo, in seguito alla sostanziale estinzione delle antiche famiglie senatoriali dell’antichità, avvenuta nel corso del terribile VI secolo (soprattutto nel corso delle guerre greco-gotiche e le epidemie). I bizantini che hanno riconquistato l’Urbe dai Goti, assegnano incarichi, sia militari sia civili-amministrativi, oltre che ai funzionari greci inviati da Oriente, anche a cittadini romani. Questi erano sia bizantini, sia autoctoni. A questi personaggi verranno assegnate anche terre. In seguito arriveranno anche altri e da altrove.

È possibile che queste prime residenze non fossero particolarmente fortificate. E non è nemmeno da escludere che prima dell’XI secolo le dimore nobiliari fossero addirittura prive di fortificazioni oppure dotate di fortificazioni minime. Lo testimonierebbero/Può farlo pensare/Induce a pensarlo ad esempio le residenze da poco scoperte in Via dei Fori Imperiali. Comunque, tra VII e VIII secolo, sembra che i papi non abbiano concesso fortificazioni eccessive o semplicemente non ve ne era bisogno (Marrazzi).

Ma poi, nel giro di pochi anni, la situazione cambia radicalmente e, come abbiamo detto, soprattutto dall’XI secolo a Roma sorgono ovunque torri e complessi fortificati, come conseguenza di quello stato di tensione tra fazioni nobiliari in città di cui abbiamo parlato prima. Per esibire e mantenere o aumentare la loro potenza. Tale situazione di tensione in città esisteva già – anche se non a tali livelli – nei periodi appena precedenti, ad esempio nella seconda metà dell’VIII secolo ma, comunque non ai livelli del periodo da noi preso in considerazione. Bisogna comunque sottolineare che i pochi documenti a nostra disposizione non permettono di ricostruire pienamente il quadro/la situazione.